L’avrete sentito nominare se avete letto Il Codice Da Vinci di Dan Brown, eppure loro, i membri dell’Opus Dei, ne prendono nettamente le distanze. Il libro che ha reso famosa l’organizzazione contiene errori e dà una distorta immagine dei membri dell’Opus Dei, dediti secondo Brown a effettuare punizioni corporali quando non addirittura a cadere in comportamenti criminali e patologici.
Ma cos’è veramente l’Opus Dei? Abbiamo indagato la natura di questa associazione, al netto di tutto quello che gli è collaterale ( Codice Da Vinci, caso Calvi, lobby di potere, massoneria, ecc…)
E’ una prelatura personale della Chiesa, fondata nel 1928, e consiste nel <<diffondere il messaggio che il lavoro e le circostanze ordinarie sono occasione di incontro con Dio e di servizio nei confronti degli altri, per il miglioramento della società>>. Non è una setta nascosta, anzi coopera con le parrocchie locali, attraverso ritiri, lezioni e assistenza sacerdotale.
Quanto alla gerarchia interna, non esistono diverse categorie di membri. Esistono semplicemente modi diversi di vivere la stessa vocazione cristiana a seconda delle circostanze personali: celibi o sposati, sani o malati, ecc.
Il 70% dei fedeli dell’Opus Dei è costituito da persone sposate, con famiglie e un lavoro, il restante 30% è costituito invece da uomini e donne che vogliono vivere il celibato per motivi apostolici. Nell’Opus Dei il prelato viene chiamato semplicemente Padre, e si impegna che vengano seguite le disposizioni della Santa Sede. I fedeli laici dell’Opus Dei dipendono dal Prelato in ciò che riguarda gli impegni spirituali, formativi e apostolici.
In questi giorni ho anche contattato una ragazza che partecipa all’Opus Dei da 3 anni e che l’ha conosciuto proprio attraverso Dan Brown. Si chiama Mary, affettuoso soprannome che le ho dato io perché il suo nome completo è lungo. Le ho chiesto che cosa fa materialmente nell’Opera, e mi ha risposto che uno dei temi cardine dell’opera è la santificazione del lavoro. In termini pratici si organizzano dei momenti di catechesi e dei ritiri ( una volta al mese per mezza giornata, più un ritiro di tre giorni una volta all’anno). E’ consuetudine che non si parli di politica, <<non si parla, né si può parlare, per esplicito divieto del fondatore >> e in generale è apprezzata la libertà e varietà di pensiero ( nei limiti della dottrina cattolica).
Fermezza sulle dottrine cattoliche, e qualche ritiro spirituale. Niente di più, caro Dan Brown.
mercoledì 1 ottobre 2008
Opus Dei
Scritto da Sara
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4 commenti:
Mi intrigava di più la descrizione di Dan Brown in effetti...
Peccato!
Conosco tante persone legate all'Opus Desi e confermo tutto ciò che hai scritto in questo post! Forse la realtà è un po' più variegata di quella che hai prospettato, però la sostanza è quella! Grazie :-)
magari conosci anche la persona che abbiamo contattato noi!
sara
No non credo, le persone che conosco sono giù in terronia! :-)
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