mercoledì 25 giugno 2008

Le donne francesi più fortunate di quelle italiane

scritto da Sara

Le donne italiane non fanno più figli. Pensano alla carriera, sono egoiste, non vogliono più dare la vita. Quante volte avrete sentito queste frasi. E’ certo che in Italia le donne fanno molti meno figli che negli anni 70. Ma vorrà dire che non ne desiderano?

L’ultima puntata di Superquark parlava appunto di questo. Molte donne italiane, anche quelle che hanno un figlio solo, dichiarano che se ci fossero le condizioni giuste, ne vorrebbero tre. Naturalmente sono dichiarazioni spontanee prese a campione, e non è possibile verificare quanto sia forte il desiderio di avere tre figli. Ma ciò significa che molte donne vorrebbero più figli di quelli che hanno.

In Francia, per esempio, una famiglia di cinque persone con tre figli a carico, tenendo conto delle detrazioni, paga 400 euro di tasse. In Italia circa 4300. In Francia il costo della baby sitter è detraibile, ha diritto agli assegni familiari il 100% della popolazione ( in Italia solo i dipendenti), ed esistono molti tipi di assegni familiari a seconda delle situazioni. In Italia solo uno, e con cifre molto più basse.
La rete di asili funziona molto meglio che in Italia, infatti larga parte dei bambini francesi ci vanno. In Italia invece gli asili nido sono carenti: il 50% dei bambini viene affidato ai nonni, che coprono i disservizi. Per le donne che non riescono contare sui genitori, e non trovano posto negli asili, l’unica alternativa è lasciare il lavoro.
I congedi di maternità in Italia e in Francia sono paragonabili, ma la donna francese dal secondo figlio in poi può chiedere un’aspettativa più lunga: anche di tre anni.
In Francia la donna che lavora è incentivata da contratti part time, non a caso più una donna occupa posti alti nell’azienda, più ha figli. In Italia è vero il contrario.
C’è anche un altro motivo di tipo antropologico, per cui la donna italiana preferisce non avere più di uno, due figli: la mentalità del partner. Il maschio italiano collabora poco in famiglia: ha ancora la concezione che sia la donna a doversi occupare dei bambini e della casa, come aveva fatto sua madre. Così la donna, oltre a farsi carico del suo lavoro, deve provvedere interamente da sola alla cura dei figli e talvolta anche dei genitori malati. Il partner francese invece, per quanto condivida le origini latine con il collega italiano, è molto più collaborativo in casa. Col risultato che le donne francesi fanno più figli di quelle italiane.

Ancora sicuri che sia solo una questione di egoismo?

11 commenti:

Anonimo ha detto...

E dire che proprio ieri ho letto la notizia che gli italiani sono i più "casalinghi" degli europei: aiutano in casa, cucinano, puliscono e fanno i "mammi"...a chi credere? E come spieghiamo che nel nord est che è la zona più ricca del paese la natalità è inferiore a quella del sud, che è invece la più povera? L'equazione soldi=figli non è tanto precisa. Infatti in svezia ne nascono pochi, in congo zaire tantissimi!

Anonimo ha detto...

l'equazione soldi=figli è vera in Francia... e l'articolo ha fatto il paragone tra Francia e Italia. Sarà vera la cosa del Congo e della Svezia, ma noi abbiamo preso in esame i cugini francesi.
Abbiamo citato un servizio di Superquark ( quindi Piero Angela, mica l'ho detto io) che spiegava che il maschio italiano è meno collaborativo di quello francese. E' tutto improntato sul paragone Italia-Francia.
Abbiamo anche scritto " in Italia è vero il contrario" .. e sta proprio a significare che in Italia, a differenza della Francia, le donne che lavorano hanno meno figli di quelle che non lavorano. A Sud molte donne sono disoccupate, o hanno lavoretti occasionali: questo le porta ad avere più tempo per seguire i figli.

Sara

Anonimo ha detto...

..e poi evidentemente non è solo una questione di soldi. Anzi, abbiamo spiegato che le donne italiane fanno meno figli di quelli che vorrebbero, perchè è difficile occuparsi della famiglia e star dietro al lavoro, soprattutto in relazione al fatto che gli asili nidi sono carenti. E poi se una donna decide di fare un figlio solo piuttusto che cinque, così riesce a stargli dietro,saranno affari suoi, no? Infondo non siamo mica solo delle bestie da riproduzione, noi donne!

Anonimo ha detto...

ecco, queste ultime frasi hanno smontato la gioia che provavo nel sentire una donna combattere a favore della maternità... ... ... "bestie da riproduzione" è terrificante! Beh mia nonna era una "bestia da riproduzione" eppure era ed è la donna più amata che conosca! Cmq siamo d'accordo: non è solo una questione di soldi, almeno in italia! La maternità è svilita, ostacolata, indesiderata e spesso vista come una minaccia! Sarà perchè tante donne si fanno assumere e dopo una settimana entrano in maternità e tornano a lavorare dopo 3 anni, sarà perchè gli uomini sono dei grandi imbecilli che a 30 anni giocano ancora con la playstation, sarà che gli appartamenti sono piccoli come gabbie per conigli, però una donna in dolce attesa è vista come un alieno! E dire che dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo!

Anonimo ha detto...

PS -E poi se una donna decide di fare un figlio solo piuttusto che cinque, così riesce a stargli dietro,saranno affari suoi, no?- Ma l'hai sollevato tu il caso...

Anonimo ha detto...

Se una donna decide di fare un figlio solo sono certo affari suoi, ma mi sembrava giusto parlare delle difficoltà della maternità in Italia, perchè le gioie dell'avere un bimbo penso che siano sotto gli occhi di tutti. Io credo che i bambini piacciano a tutti, ma ci sono difficoltà pratiche di cui ho parlato che impediscono di procreare serenamente.
Con il mio articolo non voglio martirizzare le donne, ma neanche criminalizzare quelle che legittimamente dicono "no, non me la sento".

Ps. anche mia nonna aveva 7 figli ma dice che se fosse giovane oggi , coi tempi che corrono, non ne avrebbe fatti così tanti!

Sara

Anonimo ha detto...

La mia è morta 3 anni fa...ma non si è mai pentita dei suoi 6 figli e 13 nipoti! Ha sempre detto che avrebbe rifatto tutto! Lei non lavorava, mio nonno per anni non ha preso le ferie, non hanno mai fatto una vacanza da qualche parte, ma erano lo stesso tutti felici! I figli hanno studiato, molti si sono laureati...nessun dramma, nessuno psicologo! Quante donna oggi sarebbero disposte a non andare in vacanza per anni per accudire i figli? E quanti mariti non prenderebbero le ferie? Io nutro sinceri dubbi. Credo che il problema sia il sacrificio! Una famiglia ristretta già comporta sacrifici, immaginiamoci una grande! Al giorno d'oggi abbiamo tutti il c...o pieno, e non abbiamo voglia di sacrificarci per niente! Creo che il problema di fondo non sia la povertà, ma forse il troppo benessere! Abituati come siamo alle vacanza nei villaggi turistici, le palestre, gli happy-hour mondani e le notti in discoteca, noi giovani vediamo la famiglia come la morte della felicità!E mi chiedo: cos'è la felicità? I problemi oggettivi alla maternità ci sono e non lo nego; quello che hai scritto tu su asili nido, assegni familiari e tasse è sacrosanto; però molte persone usano tutto questo come scusa per non prendersi responsabilità e vivere eternamente sedicenni!

Daniela ha detto...

Io penso che non ci sia nulla di male a vivere la vita con i cambiamenti portati dal progresso.

Certo al tempo dei nostri nonni la gravidanza era vista in modo diverso in quanto per la società era considerato l'unico compito della figura femminile e, di certo, se nasceva un figlio si facevano molti sacrifici per mantenere salda la famiglia.
Oggi la donna non ha l'unico compito di accudire i figli (per fortuna) ma tutte le donne una volta che il loro figlio nasce darebbero la vita per lui e non solo le ferie!

Sono i valori che non devono cambiare, il valore della famiglia ci deve essere comunque a prescindere dal numero di figli o dalla decisione di una coppia di aspettare ad averne o meno.

Anonimo ha detto...

Su questo hai perfettamente ragione! La famiglia dovrebbe rimanere l'elemenento fondamentale della società: è la cellula base! Però guardandomi intorno vedo esattamente il contrario...l'amore per la famiglia sta tramontando, così come stanno tramontando tanti altri valori importanti! Il problema che stiamo affrontando cmq non è se una coppia vuole aspettare per avere figli, ma il fatto che molte ragazze e molti ragazzi non ne vogliono avere affatto! Siamo noi il futuro della società, se riteniamo "dannoso" per la nostra felicità avere dei figli e riteniamo altresì che il lavoro sia uno scopo più nobile del dare alla luce un essere umano, beh...non avremo un futuro! Giusto oggi leggevo su una rivista il seguente brano: "oggi in Europa il tasso di fertilità è di 1,3, ben al di sotto del livello minimo di mantenimento della popolazione (2,1 figli per donna). Alcuni paesi, come la francia hanno rialzato il loro livello a 1,7 ma i dati comprendono i nati da donne di religione musulmana, immigrate o cittadine francesi. Nel 2050, scrive Laquer, un piccolo Paese come lo Yemen avrà una popolazione più numerosa della vasta Federazione Russa e la Nigeria e il Pakistan avranno ognuno più abitanti dell'insieme dei primi 15 Stati membri dell'Unione Europea. (...) Il punto chiave del problema non è dunque economico, ma psicologico e morale e riguarda la profonda crisi di fiducia nel futuro da parte delle nuove generazioni. La fiducia nel futuro può basarsi solo sull'esistenza di ragioni di speranza, ma il problema dell'Europa di oggi, è proprio la perdita di speranza..."
Sottolineo come il tasso di fertilità di 1,3 significa che la popolazione sta decrescendo! Se dovesse rimanere tale, nel giro di qualche decennio la popolazione sarebbe sensibilmente ridotta! Tuttavia a rialzare il tasso contribuiscono i cosìdetti "immigrati", cioè persone provenienti da altre parti del mondo e da altre culture! Gli immigrati fanno molti figli, gli "ospitanti" pochi...I primi aumentano, i secondi diminuiscono! Cosa succederà a lungo termine?

Anonimo ha detto...

succederà che i loro figli si "italianizzeranno" e faranno meno figli!!!!!

Sara

Anonimo ha detto...

E meno male che faranno meno figli: la donna è forse una coniglia? Mah