Intercettazioni. Via libera disegno di legge sulle intercettazioni che cambia l’articolo 114 del codice di procedura penale impedendo la divulgazione "anche parziale, per riassunto oppure nel contenuto" delle intercettazioni telefoniche fino alla conclusione delle indagini preliminari.
Il divieto di divulgazione riguarda i reati le cui pene sono inferiori a 10 anni come i reati finanziari (…) . Prevista una deroga per i reati contro la pubblica amministrazione, come corruzione e concussione. Non solo. Le intercettazioni saranno possibili nei reati di mafia, di terrorismo e per tutti i reati di grande allarme sociale.
L’ultima bozza del disegno di legge fissa l’ammenda minima a 5 mila euro fino a raggiungere il picco di 90 mila euro quando l’intercettazione viene pubblicata da un importante testata giornalistica o un telegiornale su diffusione nazionale; non è prevista invece alcuna sanzione per gli editori che, naturalmente, saranno costretti a prendere provvedimenti per i giornalisti che non si asterranno dal pubblicare le intercettazioni. Chi divulga le intercettazioni rischia fino a 5 anni se pubblico ufficiale, invece coloro che "illecitamente" prenderanno anche solo "diretta cognizione" di atti coperti dal segreto rischia da 1 a 3 anni di reclusione e , nel caso dei giornalisti, sospensione o licenziamento.
il Guardasigilli Angelino Alfano, nel corso dell'audizione alla commissione Giustizia della Camera, ha sottolineato che «nessuno vuole arginare l'azione della Magistratura o comprimere le indagini», ma è accaduto spesso che il Codice sia stato violato senza «che ci siano state condanne rinvenibili» per questo reato. Alcuni comportamenti, come la pubblicazione con le intercettazioni di notizie riservate «purtroppo non sono mai stati sanzionati». Il problema secondo Alfano è anche economico in quanto «le intercettazioni costano il 33% della spesa della giustizia …» a questo sostiene essere pronto a porre rimedio, tutelando la privacy dei cittadini senza debilitare le forze d’indagine.
Luca Palmara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati tergiversa sulla cifra sostenendo che "La spesa per le intercettazioni è stata drasticamente abbattuta ed è passata da 108 euro al giorno a 5 euro per ogni utenza intercettata: quello delle spese delle captazioni è un finto problema". "La Procura di Roma ha avviato una sperimentazione nel lontano 2001, ormai conclusa, per ridurre i costi delle intercettazioni abbattendo i costi del gestore e i risultati raggiunti a Roma sono esportabili in tutte le altre procure e dimostrano che la polemica sui costi delle intercettazioni è pretestuosa" conclude.
Dopo alcune sollecitazioni anche il Pd e Idv prendono una posizione finalmente “in luce” «No all'inciucio che si sta proponendo al Parlamento per fare una legge che fermi le intercettazioni e la divulgazione delle notizie. Noi dell'Italia dei Valori ci opporremo e non saremo nè con questo governo nè con alcuna maggioranza che ritenga legittimo frenare il lavoro della magistratura e imbavagliare i giornalisti» interviene Antonio di Pietro seguito da Carlo Leoni della Sinistra democratica e dal verde Angelo Bonelli per il quale «la legge sulle intercettazioni non è una priorità».
Polemiche, furore e agitazione: ormai tutti hanno paura del telefono.
L’ultima bozza del disegno di legge fissa l’ammenda minima a 5 mila euro fino a raggiungere il picco di 90 mila euro quando l’intercettazione viene pubblicata da un importante testata giornalistica o un telegiornale su diffusione nazionale; non è prevista invece alcuna sanzione per gli editori che, naturalmente, saranno costretti a prendere provvedimenti per i giornalisti che non si asterranno dal pubblicare le intercettazioni. Chi divulga le intercettazioni rischia fino a 5 anni se pubblico ufficiale, invece coloro che "illecitamente" prenderanno anche solo "diretta cognizione" di atti coperti dal segreto rischia da 1 a 3 anni di reclusione e , nel caso dei giornalisti, sospensione o licenziamento.
il Guardasigilli Angelino Alfano, nel corso dell'audizione alla commissione Giustizia della Camera, ha sottolineato che «nessuno vuole arginare l'azione della Magistratura o comprimere le indagini», ma è accaduto spesso che il Codice sia stato violato senza «che ci siano state condanne rinvenibili» per questo reato. Alcuni comportamenti, come la pubblicazione con le intercettazioni di notizie riservate «purtroppo non sono mai stati sanzionati». Il problema secondo Alfano è anche economico in quanto «le intercettazioni costano il 33% della spesa della giustizia …» a questo sostiene essere pronto a porre rimedio, tutelando la privacy dei cittadini senza debilitare le forze d’indagine.
Luca Palmara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati tergiversa sulla cifra sostenendo che "La spesa per le intercettazioni è stata drasticamente abbattuta ed è passata da 108 euro al giorno a 5 euro per ogni utenza intercettata: quello delle spese delle captazioni è un finto problema". "La Procura di Roma ha avviato una sperimentazione nel lontano 2001, ormai conclusa, per ridurre i costi delle intercettazioni abbattendo i costi del gestore e i risultati raggiunti a Roma sono esportabili in tutte le altre procure e dimostrano che la polemica sui costi delle intercettazioni è pretestuosa" conclude.
Dopo alcune sollecitazioni anche il Pd e Idv prendono una posizione finalmente “in luce” «No all'inciucio che si sta proponendo al Parlamento per fare una legge che fermi le intercettazioni e la divulgazione delle notizie. Noi dell'Italia dei Valori ci opporremo e non saremo nè con questo governo nè con alcuna maggioranza che ritenga legittimo frenare il lavoro della magistratura e imbavagliare i giornalisti» interviene Antonio di Pietro seguito da Carlo Leoni della Sinistra democratica e dal verde Angelo Bonelli per il quale «la legge sulle intercettazioni non è una priorità».
Polemiche, furore e agitazione: ormai tutti hanno paura del telefono.
6 commenti:
Lo scandalo della clinica Santa Rita non sarebbe mai venuto allo scoperto se non fosse stato per le intercettazioni in quanto non erano state fatte per "omicidio" ma per "truffa" e "falso"; Così vale per lo scandalo calcistico che ha coinvolto Moggi, 68 le intercettazioni sulle scalate di Antonveneta, Bnl e Rcs complici D'Alema, Fassino, Latorre, Comincioli, Cicu e Grillo (FI).
Sarei forse favorevole al disegno di legge se solo la giustizia italiana fosse più veloce e più efficiente nello svolgimento dei suoi compiti.. ma qui proprio non ci siamo.
Si vede lontano un miglio che a qualcuno tremano le gambe e dato che in parlamento tremano un po' a tutti ci ritroveremo ben presto a poter parlare liberamente al telefono senza essere effettivamente liberi di conoscere cosa avviene nel nostro paese.
Truffa, falso evasione fiscale vengono considerati tra i reati minori. Mentre chi uccide uccide una persona sola (ed è gravissimo) chi truffa ruba i NOSTRI soldi, inganna milioni di risparmiatori inconsapevoli, mette in ginocchio l'intera economia italiana.. questi? no! chi se ne frega.. questi in fondo sono reati minori!
Così i ladri mangiano sulle nostre tavole.
Viva l'Italia.
Daniela.
come mai non avete più inserito articoli? crampo dello scrivano????
un gruppo di 100 costituzionalisti ha lanciato la petizione contro il lodo Alfano. Hanno già aderito più di 15 mila persone.
http://www.repubblica.it/speciale/2008/appelli/costituzionalisti/index.html
firmiamo anche noi!
Sara
http://www.repubblica.it/speciale/2008/appelli/costituzionalisti/index.html
scusate.. non avevo messo tutto il link
sara
Purtroppo ci sono dei periodi "indaffarati" dove il tempo manca a causa del lavoro.
Inoltre siamo solo in 2.. perchè non ti aggiungi alla redazione?
è vero la giustizia italiana divulga le intercettazioni, io ho perso il lavoro perché dopo un fatto grave la polizia o carabinieri hanno divulgato le intercettazioni telefoniche al mio ormai ex titolare ( confermato da lui durante la convocazione nel suo ufficio e dal suo braccio destro ) e ora ne sono finito senza un lavoro e in più sono stato incolpato anche del reato che è stato commesso collegato a queste intercettazioni ( cosa assolutamente non vera sembra che se dici un nome in questo caso rischi il carcere ) un fatto un pò strano spero che questa legge sia valida anche per il mio problema che mi è stato creato dalla stessa (ingiustizia) italiana.
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