venerdì 20 giugno 2008

VENERDI' DI DIBATTITO: Legge Merlin

La Legge Merlin entrata in vigore il 20 settembre 1958 aveva come prima firmataria la senatrice Lina Merlin, con la quale veniva decisa l'abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e, contestualmente, veniva avviata la lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui e la conseguente soppressione delle case di tolleranza.


Qualche tempo fa Daniela Santanchè ha depositato una richiesta referendaria insieme a un comitato promotore tutto al femminile per l'abolizione della legge Merlin e la conseguente riapertura in Italia delle case chiuse. "A cinquant'anni dalla sua nascita la legge Merlin non può essere considerata un tabù. E' necessario cambiarla profondamente garantendo strade sicure ai cittadini e libertà dalla schiavitù alle prostitute".

Pienamente consapevole che la proposta "dividerà il Paese" - viste le reazioni, largamente contrarie, lo sta già dividendo - ma tira dritto ugualmente, anche contro il Vaticano.
« ... in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l'intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia... »
Indro Montanelli

15 commenti:

Anonimo ha detto...

sono un po' combattuta tra appoggiare o meno la Santanché: da una parte è effettivamente un'indecenza tutta sta carne all'aria, profilattici ai bordi delle strade, rapporti sessuali sui cofani delle macchine... dall'altra non so se la soluzione siano le case chiuse. Siamo sicuri che non diventerebbero dei piccoli lager per le ragazze sfruttate? Insomma mi pare che invece di risolvere il problema lo confinino e lo nascondano ai nostri occhi..

Sara

Anonimo ha detto...

Seguendo la logica delle case chiuse, sarebbe coerente volere anche "le stanze del buco" e poi quelle "della morte", così la smettiamo di vedere tutti sti drogati e sti suicidi per strada! Occhio che non vede cuore che non duole! Viva l'Italia!

Anonimo ha detto...

e quindi, qual'è la soluzione???? secondo me la prostituzione ci sarà sempre, ma è un'indecenza averla così spudoratamente sulle strade. I bambini di una mia collega andando in macchina di sera chiedevano << mamma, chi sono quelle?>>

sara

Ilaria Raffaele ha detto...

Io credo che la prostituzione, in un Paese civile, sia una scelta individuale da compiere in piena libertà. Il problema non è che c'è gente che fa sesso a pagamento. Non posso ergermi al di sopra delle coscienze dei singoli e decretare che è illecito, anche se io personalmente non venderei mai il mio corpo.
Il problema è lo sfruttamento che c'è dietro alla prostituzione. E' quello che si deve combattere, mandando in galera i magnaccia, e non le povere donne picchiate e costrette a fare una vita senza dignità, alla mercè delle voglie di sconosciuti.
Le case chiuse non risolverebbero il problema, anzi: lo porrebbero ancora di più in una zona grigia in cui l'illegalità potrà prosperare senza limiti.
Grazie per lo spazio, bel blog.

Anonimo ha detto...

Grazie a te Ilaria! per noi è importantissimo ascoltare le opinioni degli altri!

Sara e Daniela

Anonimo ha detto...

completamente favorevoel per una moltitudine di ragioni!!

continentalmk

Anonimo ha detto...

In realtà togliere il monopolio dello sfruttamento della prostituzione alle mafie significherebbe togliere loro una grandissima fonte di guadagno. E significherebbe avere controlli sanitari e fiscali su quella che, a tutti gli effetti, è una professione (magari moralmente non condivisa, ma lo è). Favorevolissimo alla riapertura della case chiuse.


FreedomBird

Anonimo ha detto...

Non vedo come le case chiuse possano garantire che le donne non vengano sfruttate dalla malavita! Anzi...credo proprio che si verrebbe a creare un vero e proprio giro di sfruttamento della prostituzione legittimato!
Che i bambini vedano per strada certe cose non è di per se un male. Anzi, se i genitori spiegassero loro ciò che avviene, potrebbe anche essere un momento di crescita. Non serve nascondere il male. Se esso c'è, tanto vale vederlo e imparare a riconoscerlo. Certo che però bisognerebbe spiagare al bambino perchè la prostituzione è un male, e in qualsiasi caso è contro la dignità umana. Detto questo è vero, non si può impedire la prostituzione volontaria. Però questo non significa accettare l'apertura delle case chiuse. Legittimare il male infatti è assolutamente antipedagogico e contrario al compito dello Stato.Il messaggio che passerebbe è: siccome è permesso, non c'è niente di male!

Daniela ha detto...

Si infatti.. vietiamola.. cambierebbe qualcosa? assolutamente no!
Le prostitute continueranno ad esserci, perlomeno nelle case troveranno un controllo da parte di staff medici e carabinieri se necessario.

Chiudendo le case chiuse non hanno risolto niente. Hanno solo peggiorato le cose.. Le ragazze si sono sparpagliate sulle strade come costellazioni e per i carabinieri è più difficile andarle a scovare una ad una per capire se c'è un giro dietro o no.

..finisco con l'aggiungere che oltre alle case ci potrebbero essere altre soluzioni!

Daniela.

Anonimo ha detto...

e quali? illuminaci!

Daniela ha detto...

Magari offrire loro un posto di lavoro umile? Oppure proporre una collaborazione con i carabinieri e le forze dell'ordine retribuita per scovare gli sfruttatori?
Oppure non so prestare servizio in centri di recupero per aiutare prostitute come loro?

(Utopica visione.. ma alla base di ogni progetto c'è un'idea surreale altrimenti tutti progetterebbero cose che esistono già)

Anonimo ha detto...

NOn penso che le case chiuse risolveranno il problema. E' difficile dimostrare che toglieranno di mezzo il giro di papponi che mangia sfruttando il corpo di una prostituta. E' più probabile che i giri di mafie legati alla prostituzione invece che sparire si trasferisca in una casa, piuttosto che in una via.
Per quanto riguarda la -collaborazione con i carabinieri e le forze dell'ordine retribuita per scovare gli sfruttatori- direi di no: minacciamole che se non fanno il nome dei loro sfruttatori finiscono in galera anche loro. Secondo me è più efficace che promettere dei soldi!
ps: ops, dimenticavo.. se la giustizia italiana funzionasse!
Sara

Anonimo ha detto...

Che significa -Magari offrire loro un posto di lavoro umile- ??? volevi dire dignitoso? E da dove lo prendi un posto di lavoro? Credi che sia così facile trovare nuovi impieghi? Più che utopica questa soluzione mi sembra staccata dalla realtà! Per quanto riguarda i centri di aiuto esistono già...fanno un lavoro importantissimo, ma non possono da soli risolvere il problema! Rimane la minaccia o la "corruzione" per chiedere la collaborazione con le forze dell'ordine...beh se queste sono le soluzioni, il futuro è davvero nero!!!
Per quanto mi riguarda inizierei a multare e tassare i clienti! Le prostitute esistono perchè esistono i porci che le pagano! Queste donne sono solo vittime della miseria dell'uomo...Rendiamo difficilissimo "l'andare a puttane", multimo tutti quelli che ci vanno, mettiamo paura ai clienti! Vedrai come si ridurebbe il fenomeno!!!

Daniela ha detto...

Se io stessa ho detto che è "utopica"..è ovvio che sia ben lontana dalla realtà! Se riuscissero a mettere in atto un programma di questo tipo il futuro non lo definirei "nero" .. ma "diverso".

Inoltre il reato di adescamento è già previsto! Bisognerebbero mandare le multe a casa come per gli autovelox, e magari farle pagare alle mogli..
Come risolviamo il problema? Non di certo con la castrazione chimica.

Daniela.

Claudio ha detto...

Cronaca del presidio di ieri davanti al Palazzo di (in)Giustizia a Milano.

Interventi di Borsellino, Barbacetto, Ricca, Dalla Chiesa e altri..
http://www.byoblu.com/post.aspx?p=a940845c-75de-4d54-845d-a4aa06e136d7

Ciao!
Claudio