martedì 15 luglio 2008

I bei partiti d'Italia

Scritto da Sara



Fino a ieri erano l’esempio della giovane imprenditoria italiana, dinamica, arrivista, con idee innovative, che sa vendere e vendersi. Con orgoglio li abbiamo mostrati al mondo, gli abbiamo dedicato articoli in cui elogiavamo il loro spirito imprenditoriale, li abbiamo dipinti come “i più in gamba”.
Con un po’ di invidia guardavamo la loro vita smeralda: belle donne, ville holliwodiane, auto di lusso, alberghi di lusso, viaggi in tutto il mondo e in tutti i periodi dell’anno.
Ma i principi azzurri ricchi, belli, onesti esistono solo nelle favole. Nella realtà questi “bei partiti” hanno fatto flop: la vita da cartolina che conducevano si è dissolta e sono rimasti i debiti, i problemi con la giustizia, le manette.

Stefano Ricucci: inizia la sua attività imprenditoriale acquistando e cedendo terreni agricoli e immobili a Roma. La stampa lo definisce “l’immobiliarista”, ed è proprietario della Magiste International. Effettua una serie di investimenti: Banca Popolare di Lodi, Reti Bancarie, Investimenti Immobiliari Lombardi e Banca Valori. La sua rapida ascesa lo porta a detenere il 5% di Capitalia, venduta nel 2003 guadagnando 120 milioni di euro.
Anna Falchi fiuta l’affare e si accalappia l’imprenditore ( che aveva sposato in prime nozze una sua compagna di scuola) sposandolo nel 2005, con una cerimonia sulla sua barca. Il tempo di rilasciare qualche intervista su quanto è bello stare con Anna Falchi e iniziano i guai. Ricucci, protagonista della scalata all’RCS ( di cui non è mai stata lanciata l’OPA) salta agli onori di cronaca come uno dei furbetti del quartierino.
E’stato arrestato nel pomeriggio del 18 aprile 2006 con le accuse di aggiotaggio e rivelazione del segreto d'ufficio. Gli vengono inoltre contestate anche le ipotesi di bancarotta fraudolenta, false fatturazioni ed occultamento di scritture contabili. Il 13 luglio successivo, il Tribunale di Roma ne ha disposto la scarcerazione. La Falchi, ovviamente, se n’è andata.

Raffaello Follieri: Nato a San Giovanni Rotondo, emigrato negli Stati Uniti, sembrava un promettente imprenditore giovanissimo (e scaltrissimo). Poco meno che trentenne, il rampante foggiano aveva fatto fortuna negli Stati Uniti, ed era stato fotografato nella sua villa con Bill Clinton. Il suo metodo è semplice: forte della sua nascita a San Giovanni Rotondo e delle sue amicizie in Vaticano, si inventa la storia del “finanziere per conto di Dio”.
Per crearsi una certa immagine e farsi pubblicità, si fidanza con l’attrice Anne Hathaway, famosissima dopo aver interpretato Il diavolo veste Prada. Da lì in poi l’ascesa è ancora più facile: i due rilasciano interviste, diventano una delle più belle coppie di Holliwood ( il riccone e l’attrice famosa), viaggiano col jet privato, lei dichiara su A che non lo lascerà mai. Mai dire mai, cara Anne. Infatti Follieri è stato accusato di frode e riciclaggio: secondo le autorità americane, avrebbe detto falsamente a un investitore che il Vaticano lo aveva nominato direttore finanziario della Santa Sede. Per rendere ancora più credibile la messinscena, quando vedeva i clienti, faceva indossare ai suoi collaboratori abiti talari.
La sua corsa è finita in una cella del carcere, 21 milioni di dollari di cauzione, niente più jet privato, niente più soldi a palate. Anne Hathaway? Sparita anche lei!

Matteo Cambi: Bell’imbusto, palestrato, sguardo penetrante, una serie di relazioni amorose con donne dello spettacolo ( Flavia Vento, Elisabetta Gregoraci neosposa di Briatore, e ancora una volta la Falchi che per gli imprenditori ha un fiuto pazzesco!), frequentatore abituale delle feste vip. Inizia a fare soldi a palate con il marchio Guru, una semplice margherita stampata su t-shirt e accessori. Da qualche giorno però è in carcere. Le accuse sono diverse: bancarotta fraudolenta, illecita ripartizione di utili, false comunicazioni sociali, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il tutto per nascondere le pesanti distrazioni operate soprattutto da Matteo Cambi, per assicurarsi un alto stile di vita. I militari parlano di decine di milioni di euro di buco, ma non tutto ancora e' stato verificato.
Anche in questo caso le belle donne hanno preso il largo.

Non ci sono più i miliardari di una volta!

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