Scritto da Sara
L’Italia si è accorta, negli ultimi mesi, di allevare in seno una moltitudine di caste.
Il duo Stella-Rizzo fa il pieno di lettori scrivendo un libro ulcerante sulla casta dei politici, facendogli i conti in tasca e calcolando, dati alla mano, tutti gli sprechi di una categoria che quando sembra aver toccato il fondo ci stupisce e comincia a scavare. Beppe Grillo sforna V-Day sulla casta dei politici e, a sorpresa, su quella dei giornalisti, che succhiano nutrimento dalla casta dei politici e loro stessi ne formano una. C’è da augurarsi che anche il nuovo libro che vi consigliamo, L’altra casta, scritto da Stefano Livadiotti, doppi il successo del caso editoriale di Rizzo e Stella, e soprattutto c’è da augurarsi che lo leggano i diretti interessati: i sindacati. Proprio loro, intoccabili nell’immaginario collettivo, sono l’obiettivo di Livadiotti, che scrive per L’Espresso e assicura di non essere contro il sindacato ma contro la sua degenerazione.
Quanto contano i sindacati? Sono in grado di rappresentare i lavoratori atipici? Decisamente no. Solo l’1% dei lavoratori a tempo determinato è iscritto a un sindacato, e purtroppo non rappresentano neanche la maggior parte di quelli a tempo indeterminato: il 49% degli iscritti è formato da pensionati, e gli altri sono lavoratori del pubblico impiego. Un problema che nasce dalla sfiducia nei sindacati. Fin qui potremmo dire che sono incapaci di rappresentarci, ma perché dobbiamo parlare proprio di “casta”? Livadiotti spiega che non si tratta di una casta piena di gente che si arricchisce, come nel caso dei politici, ma che è comunque una categoria che trasuda privilegi. Sono 700 mila i delegati sindacali e ci costano 155 milioni di euro al mese, se a tutto questo si aggiunge la mancanza di credibilità, la sensazione delle persone è di sprecare altro denaro. Per questo Livadiotti non vuole la distruzione del sindacato, ma auspica un cambio di direzione.
I sindacati si sveglino dal sonnambulismo, ci permettiamo di aggiungere, altrimenti tra non molto la rendita di credibilità che hanno accumulato negli anni finirà. E si ritroveranno tesserati solo un gruppo di nostalgici.
I sindacati si sveglino dal sonnambulismo, ci permettiamo di aggiungere, altrimenti tra non molto la rendita di credibilità che hanno accumulato negli anni finirà. E si ritroveranno tesserati solo un gruppo di nostalgici.
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