
Il partito Movimento sociale-Fiamma Tricolore della Basilicata ha proposto una maniera più originale ( e nostalgica) per risolvere il problema: offrire 1500 euro alle coppie che chiameranno Benito o Rachele i figli, in cinque paesi della Basilicata a rischio spopolamento. Si tratta di un contributo una tantum, e nel piccolo partito sono abbastanza rigidi: l’assegno verrà dato solo a chi chiamerà i figli con il nome del duce e signora, i soldi devono essere utilizzati unicamente per l’acquisto di beni destinati al bambino ( culla, passeggino, ecc…) e secondo i vertici locali del partito è una manovra che certo non risolverà il problema dello spopolamento ma sarà un passettino in avanti. Stesso trattamento anche ai figli di stranieri. Immaginate: Benito Mohammed Abdullah.
Il dubbio ci viene: non sarà per pubblicità che il partitino ha tirato fuori dal cilindro questa manovra?
Del resto i figli costano e 1500 euro sono irrisori se si pensa a tutti i soldi di cui avrà bisogno un bambino, anche solo nel suo primo anno di età. Senza contare che di fascisti veri, pronti a onorare la memoria del duce chiamando un figlio col suo nome ( Rachele forse ha più chances), quanti ce ne saranno? Ormai non lo sono più neanche Fini e Alemanno.
Intanto un quotidiano britannico, prendendo spunto dalla notizia, fa sapere che il nome Benito è ormai pressoché scomparso dall’Italia, per via del suo diretto collegamento con Mussolini….
E se è scomparso un motivo ci sarà!