lunedì 29 settembre 2008

venerdì 26 settembre 2008

VENERDI' DI DIBATTITO: Obama o McCain?


La campagna elettorale americana è ormai agli sgoccioli. Vincerà il giovane democratico Barack Obama, primo candidato nero nella storia degli Stati Uniti, o il repubblicano Mc Cain con l’aiuto della volitiva Sarah Palin? 

Da esterni possiamo solo tifare per l’uno o per l’altro, intanto vi elenchiamo i punti di forza dei due candidati: 

Barack Obama
  • Con lui alla presidenza la condizione dei neri, finora al margine della società americana, potrebbe migliorare sensibilmente. 
  • È dotato di grande carisma ed è riuscito a mobilitare l’elettorato americano, di solito non molto interessato alla politica. 
  • Ha affidato il ruolo di vice a Joseph Biden, uomo di grande esperienza in politica estera, che potrebbe sopperire alla giovane età del candidato nero.  
  • Ha proposto il rientro immediato delle truppe americane dall’Iraq ed è sostenitore del dialogo con i Paesi confinanti con l’Iraq. Sul fronte della sicurezza ha intenzione di mettere in sicurezza tutto il materiale nucleare e le armi ad alto potenziale di distruzione ora alloggiati in siti vulnerabili ad attacchi da parte di possibili gruppi terroristici. 
  • Economia: il senatore dell’Illinois ha proposto tagli fiscali alle famiglie della classe operaia e l’istituzione di un fondo per aiutare le persone in difficoltà. 

Sanità: in un Paese dove ammalarsi è un lusso per pochi, Barack Obama ha proposto l’istituzione di un’assicurazione che copra le spese mediche per tutti i bambini. Obama ha inoltre proposto che i datori di lavoro si impegnino a contribuire ai costi dell’assicurazione per la malattia dei loro dipendenti e ai cittadini a cui non fosse fornita un’assicurazione sulla malattia dal datore di lavoro verrebbero garantite opzioni di scelta per polizze create appositamente da assicurazioni private o pubbliche


John Mc Cain: 

  • Giudicato più affidabile di Barack Obama, perché più esperto in politica
  • Ha affidato il ruolo di vice a una donna, Sarah Palin, già governatrice dell’Alaska che potrebbe attirare i voti dell’elettorato conservatore. 
  • Sul fronte Iraq per John Mc Cain gli Stati Uniti non devono andarsene prima di aver vinto la guerra. 
  • Ha un programma “verde”, perché ritiene che l’ambiente sia molto importante. Infatti sostiene l'indipendenza energetica dai paesi del medio-oriente e l'utilizzo del nucleare e del carbone. 
  • Per la Sanità Mc Cain ha proposto l’estensione di polizze assicurative con contributi statali, proposta che ha fatto storcere il naso a molti repubblicani. 
  • Infanzia: ha proposto il raddoppio dell’esenzione per i figli da 3500 a 7000 dollari. Il partito di Mc Cain gioca molto sui valori della famiglia e della comunità, rafforzati anche dalla nomina di Sarah Palin. 

Immigrazione: le posizioni dei due candidati sono simili: istituire un database riguardante gli immigrati, così da permettere alle imprese di conoscere lo status legale dei lavoratori assunti. A differenza di McCain Barack Obama permetterebbe agli immigrati clandestini che non hanno commesso crimini in territorio statunitense di rimanere nel paese dopo aver regolato la loro posizione pagando una multa e dimostrando la conoscenza dell’inglese. 

martedì 23 settembre 2008

PONTE SULLO STRETTO: A CHE PUNTO SIAMO?

Scritto da Sara



In Italia si discute da molto tempo sulla possibilità di unire la Sicilia con la Calabria attraverso un ponte. Il ponte, nelle intenzioni, collegherebbe Cannitello (in Calabria) con Ganzirri ( in Sicilia) e sono stati presentati molti progetti. Il progetto attuale prevede un ponte a campata unica, sarà il ponte sospeso più lungo del mondo, costerà circa 6 milioni di euro che saranno finanziati dall’Unione Europea fino ad un massimo del 20%.
Il ponte, trovandosi in una zona sismica, dovrà reggere senza danni strutturali a scosse sismiche fino a magnitudo 7,1.
Sono molte le polemiche riguardo alla necessità di costruire il ponte.

Motivazioni “contro”

  • Aspetti economici: pur essendo finanziato dall’Unione Europea per il 20%, resta un 80% a carico dei contribuenti italiani. La Sicilia e la Calabria sono già collegate e quei 6 milioni di euro potrebbero essere usati per altri progetti più urgenti. Primo fra tutti l’ammodernamento della terribile Salerno - Reggio Calabria.
  • Impatto ambientale: il ponte avrebbe un impatto ambientale capace di devastare il paesaggio (magnifico) attuale, si legge da un documento sottoscritto da oltre 60 studiosi e docenti di discipline urbanistiche e del territorio delle Università italiane. Il ponte porterebbe effetti di distruzione degli ecosistemi marini e costieri, anche per le nuove linee ferroviarie (36 km.) e autostradali (25 km.), oltre agli svincoli previsti sulle due sponde: ancora la trasformazione dei litorali, la modifica dei cicli idrogeologici e delle linee di riva; la cancellazione di microflora e microfauna, la rottura dei flussi migratori, ecc.
  • Lo smaltimento rifiuti: si calcola che per la realizzazione del ponte occorreranno alcuni milioni di metri cubi di inerte e centinaia di migliaia di metri cubi di acciaio. Si è individuata l'area del prelievo nella zona etnea, ma pare che non vi sia alcuna analisi di impatto dei siti.
  • Lo zampino della mafia: il 4 novembre 2005 la Direzione investigativa antimafia in una relazione al Parlamento denuncia che la mafia <<tende a rafforzare la propria maglia invasiva con interventi volti a tentare di interferire anche sulla realizzazione di grandi opere d'interesse strategico nazionale, quale, ad esempio, il ponte sullo Stretto di Messina>> Le ingenti risorse in gioco, circa 4,6 miliardi di euro, spingono la mafia «ad affidare ruoli di responsabilità a uomini d'onore dotati di cultura multidisciplinare, professionisti preparati e competenti>>

Motivazioni “a favore”

  • Effetti occupazionali: Cannitello fa sapere che negli 8-9 anni necessari a portare a termine il ponte <<le proiezioni indicano che gli occupati annui diretti saranno circa 4600, mentre l'indotto dovrebbe assommare a 9250 unità. La successiva fase di gestione dell'opera impegnerà circa 500 unità (tra esercizio e manutenzione) con un indotto di ulteriori 450 unità medie per anno. Il notevolissimo contenuto tecnologico del progetto e la dimensione dell'intervento prefigurano però importanti ricadute per diversi settori produttivi non solo in termini di occupazione e di ricavi, ma anche in termini di rivitalizzazione dell'economia locale e di rilancio d'immagine in ambito internazionale. >>
  • La riduzione del tempo per la percorrenza del tratto che divide Villa S. Giovanni da Messina. Il ponte eviterebbe lunghe file per recarsi in Sicilia e viceversa.
  • Il ponte sarebbe un’impresa di ingegneria d’avanguardia che attirerebbe l’ammirazione di tutto il mondo. Lo chiamano già il ponte dei record.
  • Sviluppo del Meridione: per molti il Ponte sullo Stretto sarà l’inizio di una serie di opere che finalmente porteranno un po’ di sviluppo alla Sicilia e in definitiva a tutto il Sud.

venerdì 19 settembre 2008

DIBATTITO DEL VENERDì: TI TRASFERIRESTI ALL'ESTERO PER LAVORO?



Sempre più giovani si trasferiscono all'estero in cerca di condizioni di lavoro migliori. Sono soprattutto laureati e ricercatori. Tra i motivi ci sono le scarse e poco gratificanti prospettive di lavoro dopo anni e anni di studi, master e quant'altro. Naturalmente i salari troppo bassi, la difficoltà di svolgere un'attività in proprio non aiutano i giovani a rimanere in Italia.
I dati del Censis parlano chiaro: la borsa di studio per un dottorato, in Italia, è di 810 euro mensili, rispetto ai 1100 della Germania, i 1500 euro della Svezia e addirittura 4000 dollari degli Stati Uniti. In aggiunta vi sono le innumerevoli varietà contrattuali nelle quali incorrono i giovani dottorandi: assegni di ricerca, co.co.co., assegni post doc, contratti a progetto...

Non è facile trovare il coraggio di andarsene, ma molti lo fanno e le mete preferite sono gli Stati Uniti (34% dei ricercatori italiani) il Regno Unito ( 26%) la Francia ( 11,4%) e i paesi scandinavi (11%).

Voi vi trasferireste all'estero per lavoro? Quale Paese preferireste?

venerdì 12 settembre 2008

DIBATTITO DEL VENERDI': FAVOREVOLE O CONTRARIO AI DICO?


DICO sta per Diritti e doveri delle persone stabilmente Conviventi, ed è un disegno di legge proposto dagli ex ministri Barbara Pollastrini e Rosy Bindi nella scorsa legislatura. Tale disegno di legge riconosceva diritti alle coppie di fatto, ovvero - due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, affiliazione, tutela.

I diritti riconosciuti nel merito, sarebbero stati:
Decisioni in materia di salute e in caso di morte
Permesso di soggiorno

Alloggi di edilizia pubblica
Utili di impresa
Tassa di successione
Contratto di locazione
Agevolazioni in materia di lavoro
Trattamenti previdenziali e pensionistici
Diritti di successione

I doveri:
Autocertificazione
Obbligo alimentare

Il dibattito sui Dico in Italia è ancora acceso, critiche arrivano dalla Chiesa Cattolica e dai partiti di centro-destra. I lavori per approvare le unioni di fatto sono dunque lunghi.
Per questa ragione in Italia per ora i conviventi non hanno i diritti sopra menzionati.

C’E’ SEMPRE QUALCUNO PIU’ UGUALE DEGLI ALTRI:

Nonostante in Italia le unioni di fatto non siano riconosciute, c’è qualcuno più uguale degli altri:
i Giornalisti: nella coppia di fatto il partner può usufruire della Cassa Mutua sanitaria in uso per la categoria professionale.
I Parlamentari: proprio così, avete capito bene, i compagni dei parlamentari hanno gli stessi diritti delle coppie sposate. Possono trasmettere la pensione di reversibilità al partner sopravvissuto. Inoltre, le coppie non sposate di parlamentari, hanno anche il diritto all'adozione di minori. Ne usufrirono già Palmiro Togliatti e Nilde Iotti, che adottarono una bambina.
Vale a dire che proprio le persone che si stanno battendo per negare, in nome di valori superiori, i diritti alle coppie non sposate, di fatto questi diritti li hanno già.

lunedì 8 settembre 2008

Riforma Gelmini

Scritto da Sara

Cosa si nasconde dietro le battaglie sul grembiulino e il sette in condotta?

In televisione appare determinata, preparata, energica, la nostra MariaStella Gelmini, nonostante il tono pacato, lo stile pulito. Con sguardo da maestrina spiega ai microfoni del Tg quanto sia fondamentale il grembiule nelle scuole e lo studio dell’educazione civica ( peraltro già presente nei piani di studio, ma forse ignorato dagli studenti tanto quanto le altre materie). Affianca battaglie lusinghiere, già perseguite dai suoi predecessori (la lotta al bullismo, la meritocrazia nelle scuole, stipendi più alti ai docenti, l’abbattimento dei costi dei libri) con manovre che suscitano qualche perplessità: il maestro unico nelle scuole elementari, il “sette in condotta = bocciatura”.

Manca solo la bacchetta, alla berlusconiana ministra, ma non la bacchetta magica che servirebbe per rendere migliore la scuola italiana, bensì la bacchetta per suonarle ai docenti. Prima ai docenti del Sud, colpevoli di non essere preparati e di produrre studenti asini ( si unisce allo scivolone, dandole ragione, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che ha studiato ad Agrigento), poi a tutti i docenti d’Italia tagliando posti di lavoro. 60 mila per la Uil. <<il maestro unico cancellerà più di 60 mila cattedre. >> Non è solo una questione di cattedre: è impossibile che una persona abbia una preparazione tale da poter insegnare al meglio tutte le materie che ora sono coperte da due, tre insegnanti. Ormai i bambini non imparano solo a leggere, scrivere e saper fare di conto: ginnastica, musica, inglese, informatica sono materie già previste alle elementari.

Non è solo il maestro unico la preoccupazione di studenti, docenti, genitori. Dietro piccole manovre c’è l’ombra di riforme volte a privatizzare la scuola pubblica.

Ogni Istituto Statale si trasformerà nelle intenzioni del Ministro, in Fondazione per gestire autonomamente i suoi progetti educativi. Il reclutamento del personale sarà a chiamata diretta, nominale, su base fiduciaria, con relativi contratti a tempo determinato di tipo privatistico. Federalismo scolastico dunque, e l’idea di una gestione privata della scuola coi soldi pubblici. Risultati? Un divario ancora più grande tra scuole. Ogni docente sarà controllato e condizionato ( come succede del resto nelle aziende private dove il dipendente deve sottostare alla linea aziendale pena il licenziamento), messo in riga con valutazioni di merito: basterà non allinearsi alle direttive della scuola dove insegna per avere una riduzione di stipendio.

Per l’Università e la Ricerca, la "progressiva abolizione dei contratti a tempo indeterminato dei docenti e la privatizzazione di tutti gli istituti pubblici di ricerca".
Difficile credere che tutto ciò produrrà merito ed efficienza: produrrà senz’altro una scuola gestita da una rete di clientele politiche con i soldi della collettività. E la morte della scuola pubblica.

venerdì 5 settembre 2008

Bentornati

Scritto da Daniela

Salve a tutti.

Settembre purtroppo o per fortuna è cominciato e, come tutti hanno avuto modo di notare, ha portato con se diversi cambiamenti che dobbiamo essere pronti, ahimè, ad accettare.

Cominciamo dai fannulloni di Brunetta che andranno a casa.. a piedi! considerando l'andamento anomalo dei prezzi della benzina rispetto a quelli del petrolio; Berlusconi ha ottenuto la sua tanto amata immunità parlamentare mentre Alfano annaffa ancora per eliminare il problema delle intercettazioni, Russia e Georgia, Obama e Mc Cain aggrappati alla loro speranza per non essere trascinati via da "Gustav". Cercheremo di approfondire più vicende possibili nel nostro blog d'informazione e attendiamo i riscontri e i commenti da parte dei nostri lettori.

Il ritorno dalle vacanze ci aiuta a comprendere con più chiarezza le sottili ma forti trasformazioni che stanno avvenendo non in tv ma intorno a noi.. molti non lo vedono semplicemente perchè ne sono immersi completamente.

Basta solo allontanarsi di qualche passo e leggere un trafiletto del giornale piuttosto che immaginare i servizi che (stranamente) non vanno in onda al telegiornale oppure semplicemente riflettere sulle scelte dei cittadini italiani (che fanno la spesa nei discount e non riescono ad andare in vacanza mentre alzano i prezzi ai turisti) ; basta questo per capire che "c'è dell'altro.. c'è sicuramente molto altro da dire!"...

... ma cosa?